Viene definita dismenorrea la sintomatologia dolorosa che affligge tra il 45% e il 95% delle donne in età fertile limitando o addirittura impedendo per molte di loro le normali attività della vita quotidiana.
La causa di una dismenorrea è spesso difficile da definire, data anche la notevole soggettività dei sintomi; tuttavia può essere ricondotta o ad alterata funzione ovarica o ad altre alterazioni a carico dell’utero o infine a motivi non chiaramente patologici, di origine nervosa e ormonale.
La dismenorrea, è espressione di un disagio clinico. E’ infatti la conseguenza di intense contrazioni del miometrio causate per lo più dalle prostaglandine prodotte dalle cellule endometriali.
La funzione biologica delle prostaglandine è quella di costituire un sistema endogeno di autoregolazione, agendo sulla contrazione muscolare, sul sistema cardiovascolare, sul sistema endocrino, sul metabolismo dei lipidi e su molti altri sistemi.
Vi sono due diverse forme di dismenorrea: quella primitiva (che appare nelle donne che non hanno mai partorito) e una forma secondaria (frequente nelle donne che hanno già partorito).
Il ciclo mestruale compare generalmente tra i 28-30 giorni, col la durata variabile tra i 2-7 giorni
Le sopracitate periodicità posso variare, discorso variabile da donna a donna, da disturbi clinici quali, amenorrea, polimenorrea, oligomenorrea e dismenorrea.
Oltre ai dolori mestruali è possibile che si associno altri sintomi molto comuni quali alterazioni dell’umore, spossatezza, stati vertiginosi, insonnia, nausea e vomito, dovuti probabilmente ad un eccessivo rilascio di sostanze ormonali quali le prostaglandine, responsabili della contrazione uterina che portano l’utero in uno stato di deficit d’ossigeno.
Un’altra condizione clinica patologica legata alla dismenorrea potrebbe essere l’endometriosi, in cui è possibile che il tessuto interno dell’utero venga a trovarsi all’esterno della sua abituale sede, causando così dolore.
Il dolore può anche manifestarsi a causa della presenza di aderenze e fibromi che potrebbero ridurre il flusso sanguigno ostacolandole il normale fluire.
L’utilizzo di farmaci non dev’essere la normalità in caso di dolore da ciclo mestruale.
Esistono infatti trattamenti efficaci, a volte risolutivi come il METODO DIL dove grazie allo scioglimento delle tensioni fasciali presenti a livello di tutto il corpo, ripristina la corretta e fisiologica omeostasi tensionale della donna.
Anche i cambiamenti dello stile di vita risultano essere efficaci per il miglioramento della sintomatologia dolorosa.