Nella seconda parte si è parlato dello stress fisico e nelle sue implicazioni nella gestione della postura di un individuo. In questa ultima parte si parlerà della visione futuristica della postura e della logica che sta dietro il ragionamento scientifico nella sua valutazione.
Credo che oggi giorno troppo spesso si adottino soluzioni non sempre idonee, che esse siano chirurgiche, farmacologiche o conservative, cercando di curare al meglio i sintomi dolorosi, causati di solito dalle conseguenze che una disfunzione crea, senza puntare direttamente alla ricerca della cause primarie all’origine della disfunzione stessa. Purtroppo però in molti casi causa e conseguenza non coincidono con la zona di dolore (es. a volte dolori cervicali sono causati da trigger sul trapezio ma l’origine potrebbe essere una disfunzione scapolare; a volte dolori alle ginocchia possono essere causati da uno scorretto appoggio del piede).
Proprio da queste osservazioni deriva l’importanza della ricerca dell’origine del problema e, il trovare e risolvere la causa, non solo porta alla risoluzione del problema che causa il dolore, ma previene anche la possibilità di recidive, effettuando così prevenzione a 360°.
Percorrere tutti i giorni su di una bicicletta una strada accidentata piena di vetri, prima o poi non potrà altro che portare alla foratura di una gomma; se cambiando la gomma e ripercorriamo quotidianamente la stessa strada, non potrà che riaccadere la stessa cosa. A questo punto la logica ci consiglierebbe di provare a cambiare la strada, allontanando così la fonte del problema.
Proprio come quando si parla di prevenzione dentale parliamo di igiene orale quotidiana, allo stesso modo bisognerebbe iniziare ad inserire nel gergo quotidiano la parola “IGIENE POSTURALE”, quando parliamo di salute e benessere del fisico.
Una delle sfide maggiori che si dovrebbe porre chi si occupa di sport, per esempio, è progettare un programma di esercizi specifici per l’allenamento che promuovano una salute tissutale ottimale e contemporaneamente prevengano il rischio di una lesione, perché effettuare esercizi impropri può contribuire oltre che a rafforzare la problematica già esistente, anche all’insorgerne di nuove.
Sarebbe interessante trovare all’interno delle aziende, momenti d’incontro con i dipendenti, nei quali parlare di questo argomento, confrontandosi e trasmettendo direttamente a loro alcuni semplici strumenti con i quali poter analizzare la propria situazione e trovare in autonomia strategie per migliorare la qualità della propria postura durante i gesti lavorativi, prevenendo così l’insorgere di problematiche legate ad essa, che a volte portano all’assenza dai posti di lavoro anche per lungo tempo.
Non crediate che necessitino lunghi studi e molte conoscenze per effettuare una buona igiene posturale quotidiana, a volte bastano poche nozioni, logica e buon senso.
dott. Andrea Lazzari.